Amadeus fuori da ogni grazia: il suo tragicomico tutorial per trovare il tasto 9 sul telecomando
Amadeus è da poco sbarcato su Nove e gli ascolti del suo 'Chissà Chi è' lo prendono a cazzotti. Allora, posta via storie Instagram un tutorial: come trovare il tasto 9 sul telecomando. Ma Josè lo sa?
Nel meraviglioso (?) mondo della tv, non c’è nulla che possa interessarmi di meno dei dati Auditel. Per me, i numeri sono tutti uguali. E soprattutto infingardi, spaventosi. Da quanto apprendo, però, le percentuali degli ascolti di ‘Chissà Chi è’ su Nove, il vecchio ‘Soliti Ignoti’ della Rai, sono davvero spaventose. Specie per Amadeus che pensava di portare a Discovery tutti i suoi affezionati telespettatori, come ha fatto Fabio Fazio migrando lì con ‘Che Tempo Che Fa’. Purtroppo, ad Ama è toccato scoprire che “tutti i suoi affezionati telespettatori” fossero affezionatissimi, sì, ma più “al primo canale” che a lui in quanto conduttore. Come tentare di rimediare? Ovviamente, tramite un tutorial via storie Instagram in cui il buon Sebastiani spiega ai gentili follower come trovare il tasto 9 del telecomando. Sul telecomando.
Allora, ribadisco: per me i numeri sono tutti uguali. Il 9, in effetti, è tra i più morfologicamente infingardi, avendo quella forma da 6 rovesciato. È un attimo confonderli, se sei me. Ma visto che non risultano particolari picchi Auditel nel preserale di Italia 1 (cosa daranno, tra l’altro, ancora repliche di C.S.I.?), temo non sia questo il problema alla base del fatto che nessuno o quasi si stia calcolando ‘Chissà Chi è’ sul canale Nove.
Levata tale ipotesi, possiamo ipotizzarne un’altra: la presbiopia. Stando a dati che ho appena scovato tramite Google - e quindi, immagino, affidabilissimi - ben 28 milioni di italiani non vedono bene da vicino. Quindi, è ovvio, anche a distanza cornea-telecomando. Quanti di questi 28 milioni saranno in effettivo possesso di un paio di occhiali adeguatamente graduati? Amadeus, per accalappiar telespettatori, potrebbe puntare a questo sterminato bacino di potenziali utenti. Magari infiltrandosi nella lobby degli oftalmologi.
Avrebbe senso. Davvero. Prima di tutto perché la manovra si svolgerebbe in forma anonima, privata. Non è che una figura di mërda così, poi, la vedrebbero tutti. Pure chi non ci vede da vicino. Avrebbe molto più senso, davvero, rispetto a ciò che il conduttore ha invece appena fatto: una sequela di storie Instagram per spiegare alle persone come, telecomando alla mano, mettere su Nove. Pigiando il tasto 9? Esatto. Ma gli ci vogliono tre storie per raccontare ben bene l’intero processo.

Prima del tutorial, “un’indagine di mercato”. Voce fuori campo chiede a diversi anziani cosa ne pensino di Amadeus (“Un grandissimo conduttore!”, dice uno, “Proprio bravo!”, esclama quell’altra, in un’atmosfera già fantozziana). I vecchietti lamentano, però, di non sapere dove si trovi il canale Nove. E allora Ama, nelle storie successive, parte con lo spiegone. Spiegone che, con ogni evidenza, non è servito ai telespettatori di Fabio Fazio ma adesso la smettiamo di sparare sulla croce rossa, va bene, ok, dai, promesso.
L’operazione è risibile già così, ma a pensarci meglio diventa tragicomica. Sì, perché ogni pubblicità - e questa è pubblicità - prima ancora di essere concepita deve rispondere a una domanda principale: chi è il target? (ossia “A chi mi voglio rivolgere?”, per tradurla dal milanese). Ora, “I Soliti Ignoti”, tanto quanto i demartiniani pacchi trasmessi al loro posto su Rai 1, collezionavano percentuali Auditel bulgare perché esiste da sempre uno zoccolo duro di anzianotti (diciamo over 60) che ogni sera, cascasse il mondo, mette “il primo canale”, non importa cosa ci sia in onda. Potrebbero pure ritrovarsi di fronte a un Sabba di streghe con le code di rospo e non schioderebbero da lì. Questo zoccolo duro, queste persone, sono il target di Amadeus ora, o almeno di certo fanno parte di quelli che potrebbero avere difficoltà a spingersi fino al tasto Nove del telecomando. E questi ambiti telespettatori, quelli che chiamano ancora Rai 1 “il primo canale”, appunto, secondo Ama hanno Instagram?!
Prodursi in una simile iniziativa sui social è totalmente inefficace, quanto divertente da guardare. ‘Divertente’ come può esserlo un video del ‘95 di ‘Paperissima Sprint’ in cui un cinquenne inciampa su se stesso. Per la 350esima volta di fila. Tale inciampo, chiamiamolo così, di Amadeus olezza di disperazione, di mancata comprensione dell’Abc della comunicazione, sia Instagram che televisiva, financo di rosicata. Da tutto ciò possiamo desumere una sola evidenza: mentre Ama partoriva e realizzava ‘sta boiata, il figlio sedicenne Josè non era in casa.